NOTE METODOLOGICHE
Grande clamore mediatico e fantasmagorico s'è ridestato, negli ultimi tempi, nei confronti del
multiforme universo montano. Esso si nutre dell'ego dei nuovi
consumatori dell'imbellettata immagine che la ragnatela offre della
montagna, quasi sempre sottovuoto, o meglio moderna (mere)promotrice
di sé stessa ai loro appetiti pulsionali.
Pare doveroso quindi contribuire a
siffatto stato delle cose con questa nuova piccola ricerca incentrata
sui sotterranei legami culturali che dai tempi più remoti esistono
tra mondi carsici e l'immaginario popolare.
Lo studio si concentra sulle cavità
orobiche – in primis brembane e seriane – che presentavano, alla
data 1981, quella del famoso catasto che del resto rimane la nostra
fonte principale, una nota di interesse folcloristico non meglio
specificata all'interno del catasto stesso. L'intento è quello di
incrociare la ricerca bibliografica con quella sul campo per reperire
il maggior numero di informazioni a proposito di questi rimandi
culturali prima che vadano definitivamente persi.*
Alle cavità di interesse squisitamente
folkloristico segnalate sul vecchio catasto abbiamo annesso anche
quelle che possono rivelare argomenti inerenti al tema sulla base
della loro denominazione.**
Abbiamo aggiunto anche ulteriori luoghi
di interesse sulla base di racconti e leggende reperiti nei testi.
Si tratta in realtà di una ricerca
complessa sotto molti punti di vista, data l'età ormai vetusta della
maggior parte dei rimandi catastali, i più recenti dei quali
valicano raramente gli anni Sessanta del secolo scorso. Inoltre molte
delle grotte e cavità segnalate risultavano di collocazione dubbia o
incerta già all'epoca della redazione del catasto.
Vorrei sottolineare che la finalità di
tutto questo deve essere intesa come quasi puramente estetica, priva
di qualsivoglia ammiccamento accademico o di repellenti approcci come
quelli volti alla “valorizzazione” territoriale per “portare”
la gente in montagna... Noi crediamo che quello (pre)alpino sia un
mondo morto e fascinoso, capace però ancora di elargire alcune delle
sue gemme oscure e dimenticate... spesso a caro prezzo di chi le
ricerca.
*la ricerca bibliografica prevede,
oltre alla consultazione di testi fisici, anche la ricerca web, così
come quella sul campo va intesa spesso come un riscontro con la
variegata popolazione locale o con quella di speleologi e affini,
oltre all'attenta analisi del territorio oggetto di studio.
**ad esempio, LO1021 il Bus del Mago di
Gazzaniga, o LO1359 Cesa del Diaol (Chiesa del Diavolo), di Ardesio.
Crepaccio della Rocca LO BG 1058 - San Pellegrino Terme
Crepaccio della Rocca |
Castelli arroccati su vette
inaccessibili, posti a guardia di città o villaggi e attraversati da
un labirinto nascosto di cunicoli e passaggi sotterranei, tutti
elementi ricorrenti nel mondo fiabesco delle storie infantili, paiono
essere l'ispirazione ideale per avventurarsi sugli irti pendii a
monte di Piazzacava (San Pellegrino Terme). Qui la leggenda,
riportata negli anni Trenta dal Frassoni, narra appunto della
presenza di tali anfratti segreti nelle viscere del monte.
Del resto, non sembrano emerse ad oggi
evidenze archeologiche nella zona strettamente relativa alla cavità
in questione. In località Torre, poco più a valle, pare vi fosse un
casale fortificato*, ma ciò non giustifica la leggenda relativa alla
località Rocca; crediamo di essere in presenza quindi di una
significazione toponomastica dovuta all'intersecarsi tra memorie
storiche sedimentate nell'immaginario degli abitanti e morfologia
vera e propria del territorio della “Rocca” di Piazzacava,
promontorio dolomitico dalle aguzze sommità che possono evocare
torri e bastioni di umano artificio.
cascinale in zona |
Evitando i pascoli ancora utilizzati
dal punto di vista zootecnico dai locali, i quali producono anche
notevoli formaggi, ci siamo avvicinati al versante settentrionale del
promontorio in questione, in un paesaggio ancora ruralmente pregiato,
risalendone le boscaglie abbandonate per un centinaio di metri.
Appena oltre il fondo si fa più tormentato e la dolomia principale
inizia a dare il meglio di sé , spalancando sulla destra il
Crepaccio della Rocca. Un nostro conoscente geologo aveva accennato,
tempo fa, al fatto che tutta questa zona sia oggi molto “instabile”
e che si stia muovendo non poco – questo il succo del discorso, non
potendo noi entrare nel dettaglio. Abbiamo la conferma della cosa
quando successivamente consultiamo il rilievo della cavità datato
1932: da allora possiamo constatare con sicurezza la presenza di
almeno un grosso scollamento, il quale in realtà ha alterato
sensibilmente la fisionomia complessiva del Crepaccio.
Questi luoghi sono citati anche
altrove, a proposito di una favoletta popolare che ha per
protagonisti un lupo e una volpe:
[…] un tale Matièt della contrada
Grabbia di San Giovanni Bianco aveva ucciso una mucca malata (forse
era pazza...) e l'aveva seppellita in cima al curnù,
una sporgenza rocciosa che sovrasta la località Rocca, poco a monte
di San Pellegrino Terme […]**.
*http://www.comune.sanpellegrinoterme.bg.it/turismo/la-storia/
**T.Bottani, W.Taufer, Racconti popolari brembani, Comunità Montana Valle Brembana, Bergamo, 2001, p.73
croce (confinaria?) sulla strada verso Alino |
Certo che bisognerebbe vedere anche quello che ho esplorato o studiato anche io...vedo che citate Bus del Mago e Cesa del Diaol....posti che ho censito nei miei lavori...certo che oltre andare a vedere in ACADEMIA.EDU enrico pezzoli dovreste avere i 3 DVD pubblicati del mio "Censimento...."
RispondiEliminaIl toponimo "Cesa del Diaol" è pienamente giustificato dalla presenza nel grottone di una stupenda "Acquasantiera" simulata nella concrezione
RispondiEliminane do qui sotto la foto alla Sara
Caro Enrico,sei naturalmente un punto di riferimento nonché un esempio per noi. Infatti proprio a proposito delle due cavità la prossima volta che ci vediamo volevamo chiederti qualcosa . Conosciamo molto bene come sai i tuoi lavori, il nostro intento qui è approfondire invece l'aspetto etnografico e folkloristico del mondo carsico orobico. A presto
RispondiEliminaMarco e Sarah
Va bene...vi aspetto!
RispondiEliminaEnrico