sabato 14 aprile 2012

Frammenti onirici 5 - Una gita fuori porta

Trascrivo quest'ultima esperienza per fare alcune osservazioni a proposito della natura del piano astrale e della sua forte compenetrazione con la sfera del sogno.
Direi che si tratta in sintesi di una sorta di uscita astrale sognata, perché il mio livello di consapevolezza della stessa è stato sufficientemente alto solo nelle sue fasi iniziali, dopodichè sono come scivolato in una regione assolutamente ignota e inconsueta di un sogno (parlo di "sogno" solo da un punto di vista intuitivo; le sensazioni che ho provato in quest'ultima parte dell'esperienza non sono infatti per nulla identificabili con quelle solitamente presenti nei miei sogni, anche in quelli più strani e oscuri).
Per prima cosa, ho fatto dei sogni fortemente carichi di connotati sessuali, con abbondanza di donne etc. Questo è importante, perché credo che per questo genere di esperienze l'energia sessuale sia un fattore di propulsione e di magnetizzazione (sephira Yesod).
A un certo punto, in un sogno, rimango solo con una donna, in una specie di giardino. Essa è alle mie spalle, e mi sta toccando dolcemente la schiena. Allora io,girandomi, tento un approccio più "diretto", ma lei mi ferma. Allora le volgo nuovamente le spalle. Ora, lei si trova ancora dietro di me, ma io nel frattempo mi rendo conto in qualche modo di trovarmi nel mio letto (credo, ma non ne sono sicuro, di averlo "visto" astralmente per qualche istante). La ragazza dietro di me diviene allora una forte presenza energetica estranea, di natura ipnagogica. Capisco che è il momento giusto, e iniziando a controllare la respirazione, esco piuttosto agevolmente. Non vedo nulla, ma sento chiaramente la sensazione di ascesa astrale. Decido quindi di approfittarne continuando a salire indefinitamente, e in questi momenti, molto probabilmente a causa del fatto che sentivo solo la sensazione di salire senza però riuscire a vedere nulla, è cominciata quella strana esperienza di cui ho accennato all'inizio, accompagnata da un calo della mia consapevolezza e volontà nei confronti di ciò che stava succedendo. Il fatto è che dopo un pò mi sono ritrovato nello spazio profondo. Finalmente potevo vedere: il buio era assoluto e potevo osservare migliaia di stelle brillare lontanissime e pallide intorno a me. In quel momento non "salivo" più, ma procedevo dritto verso l'infinita oscurità cosmica... Mi sembrava di percorrere milioni di kilometri al secondo. Ho visto e superato galassie tremendamente distanti e ammassi gassosi di uno strano colore rosso sangue. Su tutto predominavano le tenebre e la consapevolezza dell'immensità indescrivibile eppure reale di quell'universo...la cosa più positiva è che tutto questo non sembrava affatto un semplice prodotto onirico, difatti non provavo particolari sensazioni nei confronti di ciò che vedevo, e il senso di realtà di questo era vivido.
Alla fine sono giunto in un remoto sistema solare, e ho trovato un grande e ignoto pianeta roccioso, privo di atmosfera, sul quale mi sono fermato. La sua superficie era desolata e morta, il colore delle sue rocce un grigio scuro, ferroso,e tutto era ben visibile grazie alla luce della stella che illuminava il pianeta. Da questo punto in avanti non ricordo più nulla: credo molto probabilmente di essere sprofondato definitivamente in un sogno.