domenica 9 giugno 2013

. . .

Il fatto di essere una creatura di carne, con le proprie urgenze, viva su questo mondo disgregato, con una consapevolezza più o meno addensatasi sull'orlo della realtà, non comporta necessariamente il vivere il sentimento sfuggente dell'esserci.
Non amo chi perde tempo o chi ha paura di affrontare la propria dissoluzione nei confronti del manifestato, non più comunque del bestiame che divora ogni giorno la propria e altrui manifestazione inconsapevole di farlo, lamentandosi ancora della palese assenza del senso, palesando nel frattempo solo l'ironia e lo scetticismo del bambino che giudica cattivo un cibo senza averlo mai assaggiato. Uomini che disgustati da loro stessi, si aggrappano comunque al loro ego succhiandone la putrefazione che li nutre nella comodità....
Intossicati dall'abuso proliferante del linguaggio, non vogliono nè possono comunque farne a meno.
Ma ogni possibilità è già esaurita! Che si annientino quindi gli involucri vuoti del pensiero. Che la mente possa tornare ad essere una propria alleata fidata, cauterizzando le sue infezioni con il fuoco della Volontà.
Dopo l'infezione sarà inevitabile la febbre; ma attraverso il  Silenzio questa si placherà.

Il silenzio è una delle chiavi.



Nessun commento:

Posta un commento