domenica 22 febbraio 2015

Sigilli e scrittura

Un sigillo, generalmente, di qualsiasi tipo esso sia, porta in sé diverse interpretazioni funzionali. Prendendo come esempio un sigillo nella sua forma più comunemente riconosciuta - il glifo - si possono avere, tra le varie possibilità da me conosciute per ora:
- sigillo come mezzo grafico astrale utile alla realizzazione della propria volontà direzionata in un desiderio (l'esempio è il metodo della sigillazione di A.O.Spare)
- sigillo come  mezzo di conoscenza in sé ottenuta per mezzo della meditazione sulla sua semplice propria forma grafica e corrispondenze relative (es. molte rune, i Tattva, l'Occhio e la Mano...)
- sigillo come varco astrale in grado di proiettare la coscienza dell'operatore nel piano - o entità - che questo rappresenta (es. tutti i glifi di entità, intelligenze, etc).
Il sigillo si configura come un incanalatore di energie universali sottili e indifferenziate, che si caratterizzano attraverso la sostanza e la forma del sigillo stesso e vengono soggettivamente ri-attivate e vissute dall'utilizzatore.
In questo senso è possibile collocare tra i sigilli dei più diversi tipi, a mio avviso, anche la scrittura che compone le opere letterarie inerenti all'esoterismo, a patto che queste siano frutto del lavoro di veri e propri iniziati - in caso contrario, il praticante che si accinge alla lettura di opere di scarsa qualità sarà assai facilitato nel discernere tra le vaire forme del ridicolo dalle quali questo ambito letterario è invaso.
Questo è uno dei segreti della natura elitaria della Magia.
Chi praticando avrà sottomano i più diversi testi dalla provata affidabilità, antichi o moderni, inerenti al proprio percorso, si accorgerà forse che il loro comportamento non differisce molto da quello proprio dei sigilli materializzati sotto altre forme: le frasi che compongono queste opere, spesso ermetiche a una prima lettura, rivelano significati e immagini nascoste una volta che sono trascorsi tempo ed esperienza; quello che inizialmente appariva come assurdità priva di senso può trasformarsi in guida e suggerimenti di cui tener conto. Ciò non significa che gli autori vadano volontariamente ad occultare la loro sintassi sotto coltri simboliche per nascondere al profano cose che egli potrebbe comunque comprendere qualora fossero espresse in un linguaggio più semplice; si tratta piuttosto, secondo me, di una compenetrazione tra una scrittura che racchiude in forme più o meno efficaci delle verità essenziali e la struttura esistenziale del lettore, che lungo il suo percorso va ad interiorizzare in senso sovra-razionale i contenuti della sua lettura, modificandosi di conseguenza.
Nell'apparente immobilità della parola scritta si cela quindi, talvolta, la vibrante energia delle potenze cosmiche, che può essere colta e fatta crescere nell'esperienza individuale del praticante.