venerdì 20 ottobre 2017

Significati e interpretazioni dell'elemento acqueo nell'ottica iniziatica


A cavallo tra i diversi sentieri che si diramano dalla "realtà" comunemente detta, possiamo osservare che piccoli fatti, come il variare cromatico della natura nelle differenti stagioni, o la diversa risposta metabolica del nostro organismo nei confronti del ciclo delle stesse, o la composizione mentale delle nostre esperienze notturne, rimandino, ad una analisi simbolica più attenta, a realtà elementari di primario valore, seppur non immediatamente percepibili.
L'autunno febbrile, delirante putrefazioni materiche e non solo, ha come elemento tradizionalmente associato l'acqua. Nell'ambito iniziatico, generalmente, l'acqua visualizza lo stato delle energie sottili del corpo in rapporto alla coscienza del momento. Gli esempi sono numerosi: acque stagnanti o fangose; acque frastornanti di torrenti o alluvioni; acque limpide, pure, ferme, o appena mosse da una lieve brezza, queste ultime essendo di solito il segno più favorevole all'avvio di un'attività astrale superiore. Neve o grandine; in relazione alle Qliphot (Gamaliel - Lilith, di solito), non è rara la presenza di forti turbolenze come le tempeste, queste ultime già correlate in un qualche grimorio alla simbologia lunare.

L'acqua è l'elemento immediatamente seguente a quello terrestre; in certe sequenze oniriche è facile assistere al passaggio tra le simbologie in questione. E' il sostrato emotivo della psiche. Spesso la chiave di passaggio verso mondi astrali più raffinati è figurata da superfici a specchio, o simili a vetro, o a pozze d'acqua nera e lucida - l'immersione in queste diviene mezzo ulteriore di disidentificazione, avvicinando all'esperienza daemonica.
Chi entra nei cancelli di questo elemento proiettandosi nella sfera prescelta raggiunge la conoscenza dei suoi attributi.
Questa è legata all'imaginazione visionaria e comporta dei rischi, ben esemplificati dal mito delle sirene (ondine). In astrologia ogni forma di tossicodipendenza è correlata a tale elemento. L'attraversamento dello Stige e le narrazioni similari sono sperimentabili nell'ottica appena descritta. Il "mondo dei morti" non ha nulla a che fare con le fiamme dell'elemento igneo - la sua essenzialità è il ghiaccio è il suo colore la tenebra impenetrabile, retta da Lucifuge. E' in effetti un luogo terrificante, un mondo di automatismi puri, assimilabile quindi ai più bassi livelli della coscienza, agli inferni.
Sovrano di tutti questi piani mutevoli e vibranti è il desiderio, nei suoi attributi di volta in volta descrivibili come "magnetici" o "elettrici". Essendo ora proiettato dalla sfera terrestre a quella acquea/astrale, erompe in un profluvio inebriante di immagini e sensazioni non di rado travolgenti. Il desiderio, non essendo più limitato dalle leggi terrestri, si contorce in un contraccolpo di enorme potenza nella sfera immaginativa; il risultato di questa occulta concezione sono gli incubi e le succubi. Questi agiscono da catalizzatori sessuali delle energie in circolo, e le operazioni conseguenti possono liberare quantità di energia/coscienza tali da portare l'esperienza a livelli ulteriori. Questo è il segreto di iniziazioni che si svolgono al di là di Malkuth.
In questo tipo di operazioni non è necessario, né obbligatorio, avere rapporti sessuali immateriali con le entità evocate. Bisogna ricordare che quel che conta è il fine, e non il mezzo - pena la possibilità che tutto vada a monte o peggio, che si venga vampirizzati; la luna nel pozzo e metafore affini rappresentano alla perfezione un fallimento in questo campo. L'ideale è la totale disidentificazione in corso d'essere alla proiezione di fatti sessuali attivi nella sfera onirica, poiché le forze svincolate dai fattori soggettivi, potendo fluire libere da immagini attrattive, risultino in un rilascio inarrestabile di potere estatico.
Le operazioni fin qui descritte risentono per forza di cose della mancanza di un linguaggio adatto, oggi e da sempre, alla loro comprensione - cosa del resto impossibile senza una loro esperienza in prima persona.
Chi vede nell' acqua il solo riflesso del proprio volto non intenderà nulla di tutto questo.