domenica 9 ottobre 2011

Cospirazioni - in risposta a R.

L'essere immersi in una data epoca fa sì che individualmente la propria manifestazione esistenziale si strutturi su ogni livello (o quasi...) attraverso le modalità insite al momento storico stesso. Questo comporta il fatto che ciclicamente si vadano a ricreare, seguendo diverse possibilità, gli stessi apparati sovra-sociali (intendendo come "società" il senso più basso delle relazioni che si vanno a instaurare tra gli indvidui).
Il nostro tempo, la cui immagine si configura sempre più come quella di una sorta di tecno-termitaio inumano e pullulante, ha visto aprirsi dinanzi all'uomo la voragine del nulla e della totale dissoluzione del senso. Questa reazione epocale è causata da un insieme vario di fattori storici e culturali che si situano ben al di là delle poche centinaia di anni che ci separano dai movimenti rivoluzionari e popolari della fine del Settecento, e che personalmente vorrei arrivare prima o poi a comprendere nella loro totalità. Da questo punto di vista, ovvero quello miope datoci dalla nostra frammentata "realtà" esistenziale d'oggi, ha pienamente ragione chi suppone che lo stato di cose entro cui rimane isolato l'individuo-merce odierno possa apparire come una cosa voluta e pianificata da una qualche misteriosa presenza al di sopra degli schemi "normali" dei poteri civili e politici, e in grado di decidere le sorti della storia. Ma il problema è appunto che tale visione è indissolubilmente correlata agli apparati-base dei sembianti culturali e sociali che ci compenetrano dal momento in cui mettiamo volenti o nolenti piede su questo pianeta in questa data epoca storica. Rimanerne vincolati è la cosa più logica, "normale", soprattutto perchè per sfuggire ad essa si rende necessario, oggi, un lavoro spirituale autonomamente "contro" alla sua stessa natura, lavoro immenso e quanto mai distruttivo per l'individualità-merce che oggi si è. Una urgenza avvertita da pochi, e portata alle sue estreme conseguenze da quasi nessuno.

Tornando alla Cospirazione, in poche parole credo che l'abisso soggettivo che pone oggi l'uomo davanti alla prospettiva della propria morte delinei i contorni, in assenza di altre possibilità più tradizionalmente definibili come affini alla sfera dell'ignoto, di una entità bene o male definita (come lo è tutta la mitologia della cospirazione), ma comunque CONOSCIBILE, che si assuma questa responsabilità omicida nei confronti del singolo e della collettività (chemtrails, vaccini, haarp,etc...). L'insieme dei nostri terrori ancestrali prende forma quindi negli aspetti più oscuri e nascosti della tecnologia e della scienza, che da servitrici dell'uomo divengono sue torturatrici dai meccanismi incomprensibili. Come linea di condotta generale, si tratta di non confondere la causalità storica con le fantasie pseudo fantascientifiche su base cospirazionista le quali essendo appunto più facili, hanno ovviamente molto più seguito tra le masse dei "contro informatori" e dei paladini quanto mai disprezzabili del "libero pensiero", della "vera democrazia" etc che si assumono l'epica responsabilità di affrontare le "forze del male" di quest'era per liberare l'uomo dalla sua schiavitù e così via. Colgo l'occasione per ribadire il mio totale assenso, tra l'altro, verso una politica anche nascosta che punti alla riduzione della popolazione e dell'incremento demografico. Sul perché di questa posizione non credo sia necessario dilungarmi.