giovedì 15 agosto 2019

Non rompete i coglioni con il Tempo

Non si ha che da perder tempo, o meglio, per non scadere nel Baudelarianesimo più becero: il più alto raggiungimento umano, l'estasi terrena, altro non pare essere che l'annientamento temporale - la morte in vita più o meno definitiva, l'abbandono della corporeità quotidiana, miserabile e greve, per qualcosa che la trascendi. Noto argomento d'iniziazione. Le ore e i giorni divorati dalla persistenza della memoria, falsamente sempre più labile: nel frattempo ogni cosa sedimenta nelle argille del subconscio. Ogni esperienza si fa stantia, sciacquettando mollemente tra i flutti salmastri della ricorrenza*. Evasione o ebbrezza, ogni piacere si fa sovrumano se abita la purezza dell'atemporalità. Vorrei porre l'attenzione sull'atto creativo, che avvicina all'assoluto, alla perdita del tempo. Mi si rimprovera una mancanza di concretezza, di produttività... intrinsecamente occidentale, la necessità di produrre inquina anche la purezza dell'atemporalità. Si può essere beati - e artisti - senza l'intima necessità di dover partorire?
ecco una lista di pratiche che possono favorire un'ascesa più o meno intensa del Serpente che divora il Tempo.

Meditazione
Uso di sostanze inebrianti
Musica
Danza
Sessualità
Insonnia volontaria
Ispirazione artistica
Pratica onirica
Magia
Psicosi
Preghiera
Distruzione della routine quotidiana
Digiuno


La necessità creativa materiale, molto osannata da noialtri, è l'unica tra le pratiche che possa dare esempi visibili di ciò che accade nel momento dell'estasi - nel momento in cui non è contaminata dal mestiere. Altrimenti diviene affare sociale, trascinando con sé la validità della pratica. Le due componenti, estasi e creatività materiale, possono coesistere solo nel "genio**", spesso a spese della salute del soggetto stesso. In ogni caso, il benessere assoluto, che non ha a che fare con lo stato normale di corporeità, contrasta con la necessità (ri)produttiva. Questa prospettiva apre abissi che vanno molto oltre il senso comune dell'esistenza, senso basato del resto su una grande limitatezza percettiva della stessa, tipica di gran parte degli esseri umani attuali***.

*a meno di spezzare violentemente il proprio moto indotto tramite atti di Volontà.
**definizione poco consona ma dettata dalle necessità del medium comunicativo qui utilizzato.
***ho esperienza solo di questi, qui e ora.

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