mercoledì 15 giugno 2011

frammenti onirici-1

Paesaggio nordico, in inverno, una antica rocca posta su un dirupo roccioso, nero e spazzato dal vento.
La gerarchia nazista ha scelto quest'ultima sede prima della fine della guerra irrimediabilmente persa.
Lusso nei grandi saloni all'interno, ma è uno sfarzo fatiscente, di ideali in decadenza, di brindisi funerari alla vecchia Europa.
Sono uno dei primi servitori-lacchè che lavorano nel castello per i gerarchi, e mi aggiro tra gli spazi semibui, raramente illuminati a luce elettrica, eseguendo compiti vari al baluginio delle candele. Intorno a me sento qualche risata lontana, e parole in tedesco echeggiano tra le mura. Intravedo mentalmente la figura spettrale del Fuhrer intento a dare ordini da qualche parte nel maniero, uomo perso e vuoto, gli si legge ormai la morte in faccia.
Mi occupo dei preparativi di un concerto lirico che si svolgerà la sera in una sorta di salone-teatro, adorno di velluti rossi e cordoni dorati che rilucono debolmente tra le ombre più dense degli angoli del proscenio... andrà bene, a noi servitori di "alto grado",perchè durante il concerto potremo sederci tra i primi posti della platea, insieme ai gerarchi invitati con le loro famiglie...
Esco dal salone e mi avvio su per delle strette scale di pietra che conducono chissà dove. Da una grande finestra osservo fuori, silenzioso: la sera sta calando mentre comincia a nevicare...

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