Quale parvenza di genuina "vita" è possibile darsi oggi, nel grigiore caotico della forzata mediocrità del quotidiano sopravviversi?
Cosa farsene dei nostalgici slanci identitari adolescenziali, che in virtù della loro freschezza ormai stantia, gettarono comunque le fondamenta di ciò che si "è" dopo?
Cosa farsene del frustrante scavare della razionalità in territori che non le sono propri?
Il tentato contatto con la dimensione del sacro presuppone qualcosa di non immediatamente intuibile a causa della natura che assume nel clima attuale. In questo momento storico, quando si parla di costruzione identitaria, si intende il suo attuarsi attraverso il solo fattore materialistico, egocentrico, umano.
Personalmente non ho mai avuto un "ancoraggio identitario" di questo genere. Non potendo basarmi su null'altro di sentito come più reale - ovvero più spirituale - creai qua e là delle temporanee e fasulle imitazioni di personalità. Attraverso queste, spesso e volentieri, genuini brandelli di un'interiorità soffocata di tanto in tanto trovavano uno sfogo. Ma più tardi, quando mi resi conto in piena coscienza di quanto tutto ciò fosse risibile & inutile, precipitai di conseguenza nel Caos e vi rimasi disgregato, a brandelli sul vuoto di ogni cosa, per molto tempo.
Questo fece le veci di un piccolo solve alchemico, e grazie ad esso, ebbi la possibilità di comprendere un poco di più i miei rinnovati contatti col Sacro rispetto al passato.
Per sua stessa natura, l'individualismo esasperato di oggi allontana dal sacro. La meditazione (reale) stessa, il cui scopo è la distruzione dell'identità, non è praticabile senza un lavoro preliminare sulla fragile inconsistenza dell'Io narcisistico. Naufrago sulla sua piccola isoletta di coscienza, l'"uomo" contemporaneo sorride educatamente di colui che osa avventurarsi nell'oceano circostante - la maggior parte delle volte avendo pure ragione nel farlo - mentre più o meno consapevolmente soffre della sua limitatezza, pensando forse che abbandonandosi alla "vita" troverà una scusa "eroica" al proprio esserci.
"Si penserà che chiunque per qualunque via possa raggiungere lo stato del rigenerato; gli atti di devozione che potranno ancora essere eseguiti non avranno alcun risultato".
"Il tipo di vita sarà uguale promiscuamente per tutti".
"Ogni specie d'uomo si immaginerà di esser pari ad un brahmnana".(dal Vishnu-purana)
Nessun commento:
Posta un commento