venerdì 8 febbraio 2013

Non toccatemi gli Sturmpercht

Gli Sturmpercht incarnano in musica buona parte delle viscere di pietra, ghiaccio, sterco di mucca e tradizioni delle Alpi. Li si potrà accusare di rozzezza e talvolta di stupidità, ma essi non fanno altro che rispecchiare in modo fascinoso la realtà di un mondo che non è per noi così lontano... Questo gruppo non è in grado di dare solamente una semplicistica visione epicizzante della vita delle comunità montane alpine di ieri e di oggi; gli Sturmpercht, da creatori del neofolk alpino, riescono meravigliosamente a restituire anche le più piccole e  inafferrabili sensazioni di queste realtà radicate nei millenni nascosti delle storie perdute di queste popolazioni. Per comprendere la loro musica bisogna davvero conoscere le montagne: la fatica, i silenzi delle tradizioni svanite, le notti dei bivacchi solitari d'alta quota, il respiro gelido dei nevai nascosti, il lontano belato delle greggi al pascolo tra le brume dell'estate...


  Il loro album migliore è sicuramente Geister Im Waldgebirg: per i pochi che lo sapranno ascoltare si rivelerà un capolavoro, una gemma di affascinante granito delle Alpi.
Leggende di arcaiche creature, notturni monocordi dei pascoli estivi, melodie rurali all'ombra dei larici e tanta birra rendono Geister un'esperienza difficile ma sicuramente, fottutamente appagante per l'ascoltatore aperto e coraggioso.
Un prodotto di nicchia (per fortuna) che consiglio e auguro a chiunque riesca a recepire e rispettare lo spirito delle nostre montagne.

Nessun commento:

Posta un commento